L’arte di ascoltare e trasformare: la mia intervista con Elena Bellantoni

Nel suo podcast “Trasforma”, Elena Bellantoni mi ha dato l’opportunità di raccontarmi, esplorando insieme il mio mondo fatto di arte, bellezza e amore. Un dialogo profondo, attraverso il quale ho potuto condividere il senso del mio lavoro come consulente in arte e cultura, la passione per l’insegnamento e il valore della fiducia nell’essere umano.

Il mio lavoro di consulente: ascoltare, accompagnare, far emergere

Come consulente, mi occupo di supportare gli artisti nel loro percorso creativo e professionale. Aiuto a far emergere il loro talento, mi occupo della curatela delle mostre, dall’allestimento alla creazione del catalogo. Il mio lavoro parte sempre dall’ascolto. Mi piace dire che ascolto, accompagno e faccio emergere ciò che l’artista ha dentro di sé.

Questi tre passaggi, apparentemente semplici, sono in realtà complessi e profondi. Tutto nasce da un’attitudine all’ascolto e da una naturale capacità maieutica. Credo che alcune persone siano predisposte a stimolare gli altri a esprimere il meglio di sé. Certo, gli studi tecnici aiutano, ma sono l’empatia e la spontaneità che creano il giusto equilibrio tra competenza e umanità.

C’è però una cosa su cui insisto sempre: la competenza nasce dallo studio. Qualsiasi professione richiede studio e preparazione. Credo fermamente che lo studio, unito alla bellezza, possa davvero salvare il mondo.

Tradurre: un ponte tra mondi e culture

Il linguaggio è un elemento centrale nel mio percorso. Per me tradurre è qualcosa di innato. Come diceva Proust, tradurre significa costruire un ponte tra due mondi.

Il traduttore deve mantenere intatta la bellezza e l’anima dell’opera originale, dando vita a un testo che risulti vivo anche in un’altra lingua. Questo richiede un lungo studio del testo stesso e un profondo rispetto per la sua essenza. Tradurre è un’arte, e l’arte richiede dedizione, tecnica e sensibilità.

Insegnare: una forma di amore e di bellezza

La persona è sempre al centro di tutto ciò che faccio, e questo vale anche per l’insegnamento. Dopo una pausa, quest’autunno sono tornata a insegnare letteratura francese presso UniTre di Ariccia e l’Università Popolare di Roma.

Insegnare, per me, è una forma di amore. È un atto di trasmissione di bellezza, un modo per condividere conoscenze e creare connessioni profonde con chi ho davanti. Ritengo che sia uno degli atti più nobili che si possano compiere nei confronti degli altri esseri umani.

Le opere che descrivono il mio mondo interiore

Quando Elena mi ha chiesto di scegliere un’opera letteraria e un’opera d’arte che rappresentino il mio mondo, ho subito pensato, per quanto riguarda la letteratura, alla Comédie humaine di Balzac. Quest’opera, così complessa e articolata, riflette le mille luci e ombre della vita. Noi esseri umani siamo fatti di luci e ombre, e non dobbiamo temere di riconoscerle.

Per l’arte, invece, ho “sforato” scegliendo tre opere pittoriche in particolare:

  • San Giovanni Battista di Caravaggio, che esprime grande pregnanza fisica;
  • San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci, simbolo del mistero assoluto;
  • Una qualsiasi rappresentazione della Madonna del Sassoferrato, che incarna la delicatezza e la bellezza ultraterrena.

Queste opere intrecciano terra, mistero e spiritualità, dimensioni che sento profondamente mie.

L’importanza del talento e della perseveranza

Un altro tema che abbiamo affrontato riguarda le sfide degli artisti pre-emergenti. Un artista deve avere talento, ma non basta. Serve anche fiducia da parte di chi crede in lui o in lei.

Il talento, per me, è un dono: una capacità di intuire e creare qualcosa di unico, che lascia senza parole chi lo osserva. Però il talento, da solo, non garantisce il successo. Perseveranza è la parola chiave. Anche se bisogna fare altri mestieri per mantenersi, non si deve mai smettere di seguire ciò che fa battere il cuore. Prima o poi, la porta giusta si aprirà.

Fiducia nell’essere umano

Alla fine dell’intervista, Elena ha osservato quanto io abbia fiducia nell’essere umano, nonostante le sfide che ho affrontato nella mia vita. È vero. Credo profondamente nel valore della persona e nella sua capacità di creare bellezza e significato.

Questa conversazione con Elena Bellantoni, che ringrazio con tutto il cuore, è stata un’occasione per riflettere sul senso del mio lavoro e sulla mia visione della vita. Credo nella forza dell’arte, della cultura e dell’amore come strumenti per trasformare il mondo. E continuerò a portare avanti il mio cammino con questa convinzione.

Ascolta la versione integrale del podcast a questo link.

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